La Bioimpedenziometria (BIA) è un esame di tipo bioelettrico, semplice e non invasivo, utile per conoscere la composizione corporea di un soggetto e per valutarne lo stato nutrizionale.
La misurazione viene eseguita applicando sulla mano destra e sul piede destro del paziente quattro elettrodi, collegati allo strumento attraverso un filo, quindi viene fatta circolare la corrente a bassissima potenza.
Questa tecnica si basa sul principio fisico che l’acqua (che è presente nel nostro corpo) è un ottimo conduttore di corrente elettrica: i tessuti privi di grasso sono buoni conduttori perché sono ricchi di fluidi corporei che oppongono al passaggio della corrente alternata una bassa resistenza. Al contrario i tessuti adiposi sono cattivi conduttori in quanto poveri di fluidi ed elettroliti, divenendo così una via elettrica fortemente resistiva.
Le alterazioni del peso di un soggetto possono derivare sia dai comparti fluidi, sia dai comparti solidi quali grasso o muscoli. Il cambiamento del peso visibile sulla bilancia non si riferisce, quindi, solo alla massa grassa, ma potrebbe derivare semplicemente da variazioni dei liquidi corporei o da variazioni della massa muscolare.
Mediante questo esame è possibile quindi valutare come il corpo risponda all’alimentazione consigliata durante la visita (per la perdita di massa grassa) o in seguito a programmi di allenamento sportivo (volti all’aumento della massa muscolare). L’analisi di bioimpedenza può essere eseguita su tutti i soggetti (anche donne in gravidanza oppure pazienti con protesi), fanno eccezione i portatori di pacemaker per i quali è sconsigliata.
La misurazione può essere effettuata anche separatamente dalla visita dietologica, infatti può risultare interessante anche per soggetti che svolgono un’intensa attività fisica e che vogliono monitorare l’aumento della massa magra e lo stato di idratazione.
Nel mio studio utilizzo un bioimpedenziometro Bia 101 Akern.